"Profumi del lontano oriente nei pannelli dorati dell'artista Qing Yue"

di Marianna Accerboni, critica d'arte

Profumo d'Oriente si respira nei lavori dell'artista italo-cinese, Qing Yue, il cui nome, tradotto, significa 'Luna Chiara', di raffinata ispirazione etnica, che ci portano echi di una civiltà e di una cultura lontane, i cui soggetti sono spesso ammantati di un sottile velo di mistero e  alludono con gentilezza alle antiche pitture, alle grafiche e alle poesie cinesi rielaborate in chiave contemporanea.

Qing Yue rivela nel suo abile operare,  un sottile intrecciarsi della filosofia orientale con l'arte contemporanea occidentale, presentando  silhouette di draghi, pesci, cavalli, uccelli, grilli, formiche, rivisitati attraverso xilografie reinterpretate mediante matrici plastiche incise a mano, stampigliate e spesso sovrapposte,  su tele di grandi dimensioni nonchè su pannelli lunghi e stretti, dimensione, caratteristica dei dipinti cinesi, utlizzando diversi tipi di tessuto, da quelli più eleganti come la seta, stoffe preziose, dorate, scintillanti,  sino ad appropriarsi di materiali più semplici, come la plastica, vecchi giornali cinesi, tela grezza. Le sue opere vengono realizzate a volte con colori prettamente orientali, dell'impero celeste, oppure con sfumature monocrome dal sapore squisitamente delicato.  Filo conduttore del suo operare è l'armonia degli elementi, l'equilibrio delle energie e la forte simbiosi con la natura, la filosofia tao.

Figlia di un ufficiale della marina mercantile italiana e della discendente di una famiglia di nobiltà mandarina, è nata a Macau, ha vissuto a Hong Kong ed in India ed è funzionaria delle Nazioni Unite a Trieste, ha il dono naturale della grazia e dell'eleganza: la stessa che trasfonde nelle sue opere, le quali raccontano, anche attraverso titoli suggestivi i molteplici aspetti  che caratterizzano la cultura cinese.  

Nel coniugare la tradizione culturale di paesi lontani con il linguaggio dell'arte contemporanea occidentale, sottolinea con discrezione l'aspetto a volte inaspettatamente internazionale della nostra città. 

ENGLISH VERSION:

“Fragrances of the Far East depicted in artist Qing Yue’s exotic golden panels”

by art critic Marianna Accerboni , 2002

Far Eastern fragrances permeate the works of Qing Yue, a Eurasian artist whose name, in Chinese,  means 'Clear Moon'. Her paintings remind us of the remote echoes of an ancient civilization whose peoples and cultures, so distant from ours, seem adorned by mystery: ancient depictions, graphic signs and Chinese poetry which she has elaborated in a contemporary manner.

In her works, she reveals the subtle interwining of oriental philosophy and contemporary Western art and she creates dragons, fish, horses, birds, crickets, ants and other animals with the modern xylographic technique: linocut. She overlaps her  subjects which are printed on all types of materials, like silk, cotton, Chinese newspapers, lurex, mirrors, wood, plastic, etc. often using long and narrow frames. In all her works she aims towards harmony & balance, highlighting the deep respect for nature according to Taoist teachings.

Qing Yue is the daughter of an Italian marine engineer and the grand-daughter of a Mandarin, a Chinese imperial court official. She was born in Macau and lived in Hong Kong and in India and is a UN official in Trieste. She has the natural gift of grace and elegance: traits which she transfers to her works which disclose, through plentiful exotic elements, many aspects of the Chinese culture.

She highlights with discretion the unexpected international aspects of our city through the art and culture of distant countries and the contemporary art languages of the West.